Calci(o) per tutti

Stamattina parlo di calcio.
Due notizie odierne della Gazzetta mi riportano ai mondiali.
La prima afferma che Cannavaro, il capitano della squadra campionedelmondo (sisi, tutto d'un fiato), abbia vinto il Pallone d'Oro. Bene, benissimo. E' una rivincita per noi italiani (per le critiche ricevute un po' da ogni parte del mondo, prima di partire per la Germania), così come per tutti quei difensori (Franco Baresi in primis) che non hanno mai vinto il suddetto premio, neanche “alla carriera”. E pensare che l'ha vinto Sammer
Contento per Cannavaro, non per Buffon. Credo che più di lui non lo meritasse nessuno, specialmente in un calcio in cui bisogna ritrovare alcuni valori perduti (continuo a preferire le partite di calcetto con gli amici al tifo sfegatato in tv…), e in cui lui non è scappato al Real Madrid, ma è rimasto alla Juve in serie B.

La seconda notizia riguarda invece san Marco Materazzi da Lecce. Il mio idolo ha scritto, subito dopo i Mondiali, un libro (”Che cosa ho detto veramente a Zidane”) sull'episodio della testata di Zidane, in finale di Coppa del Mondo, con incasso da devolvere in beneficenza all'Unicef. Udite udite, l'editore francese del libro vorrebbe Matrix lì a Parigi, è stata chiesta la scorta per il giocatore (eh già, ai francesi non è proprio andata giù la sconfitta :D) ma il Ministro dell'Interno francese ha risposto picche. Ed è scattato il caso diplomatico.

Tutto ciò per dire ai francesi: attaccatevi al tram!
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