Come difendere la propria privacy via mail da bufale, catene di Sant’Antonio e spam

Ultimamente stanno ricominciando a girare (o, almeno, stanno cominciando a tornare da me) alcune catene di Sant’Antonio presenti in rete ormai da anni…così ho deciso di scrivere questo piccolo how-to per la sopravvivenza dei comuni mortali che, a loro insaputa, alimentano questo continuo via-vai di mail (e sms). Innanzitutto, questo è il sito da conoscere assolutamente se vogliamo capire, prima di inviare o meno una mail che "puzza di bufala" (e non mi riferisco alla mozzarella :-)), di cosa stiamo parlando. E’ di Paolo Attivissimo, in rete conosciuto anche come l’antibufala per eccellenza.
Su questo sito, vi invito a leggere queste pagine:

Purtroppo capita di rigirare mail "bufala"…non è un problema, come scrive Attivissimo l’importante è non cascarci più 🙂 e magari inviare una bella smentita a tutti i propri contatti…
Vediamo ora l’appello che, ultimamente, sta girando davvero parecchio in rete, e che riguarda Rachele, bimba di 10 anni affetta da leucemia. Da una semplice ricerca sul sito Antibufala, ne viene fuori che:

  • E’ una mail che gira dal 2000 (!!!);
  • AOL e ZDNet, due tra le più grosse aziende del mondo, non si presterebbero mai ad una lotteria del genere, tant’è che ZDNet ha smentito in TV nel 2002;
  • Motivo più importante, non esiste nessun programma al mondo che faccia il tracciamento dei messaggi di posta, quindi nessuno è in grado, al momento, di sapere quante volte è stato inviato 🙂

Tra l’altro, se andate avanti nell’articolo, potete vedere quanta gente che lavora in posti importanti, come l’Istituto Superiore per la Sanità o la Guardia di Finanza, abbiano inoltrato la mail con la propria firma di posta elettronica inclusa ed abbiano dato "ufficialità" alla cosa, passando non pochi guai…

Bufale di questo genere ne esistono in diverse categorie, come ad esempio (vi lascio i link, così potete dare un’occhiata):

Aggiungo un’altra piccola accortezza per quanto riguarda i messaggi di posta elettronica: credo che un po’ tutti abbiate sentito parlare dello  SPAM, ossia della gran quantità di messaggi (per lo più pubblicitari) che quotidianamente riceviamo nelle nostre cassette di posta elettronica. Bene, molto spam nasce proprio nel momento in cui giriamo mail lasciando "in chiaro" tutte le mail delle persone che l’hanno inviata in precedenza…ad esempio, nella mail ricevuta ne troviamo a volontà 🙂

Come "proteggerci" e "proteggere"? Basta usare una piccola accortezza e funzionalità presente nel nostro programma di posta elettronica, che sia via web o installato sul nostro PC: il campo BCC. In pratica, ogni client di posta elettronica contiene, per l’invio delle nostre mail, tre caselle in cui specificare i destinatari:

        A:   (Destinatario principale)
       Cc:  
(Copia carbone, destinatari per conoscenza)
      Bcc:   (Ccn, Copia carbone nascosta)

L’accortezza – o trucchetto, come preferite chiamarlo – di cui vi parlo consiste nello scrivere tutti i destinatari nel campo BCC: e non A:…così facendo, infatti, tutti gli indirizzi non saranno pubblicati, e nessuno sarà in grado di risalire all’elenco delle persone cui io, per esempio, ho mandato la mia mail…e questo vale non solo per le catene di Sant’Antonio, ma per tutte le nostre comunicazioni (chiaramente il discorso in azienda cambia). Qui trovate una guida semplice semplice in cui l’autore entra più nel dettaglio, vi consiglio una lettura.

A disposizione per chiarimenti

 [techtags: privacy, email, bufale, Paolo Attivissimo, catene di Sant’Antonio, spam]