E vollero chiamarla…Taranto Due

Quanta verità in questo articolo scritto dall’architetto Nevio Conte, presidente della Onlus "Libero Osservatorio della Legalità", articolo che riassume gli ultimi vent’anni di schifezze alla Taranto Due (dove, per dover di cronaca, abito dal ’92). Lo riporto integralmente, preso dal sito dei Delfini Erranti:

Dimenticando d’aver distrutto dapprima Taranto (vecchia)… rovinato poi Taranto (nuova)… soprattutto inebriati dall’idea di “girare moneta”, fare cassa …insomma, s’inventarono il Mega progetto di un nuovo insediamento che avrebbero chiamato “TARANTO 2” … pensate !!!

E fu così che a metà degli anni ’80, venne avviata la realizzazione di un imponente intervento residenziale, per sopperire, neanche a dirlo, all’atavica necessità divenuta impellenza di nuovi alloggi.

Si guardò con interesse ad una nuova tecnica costruttiva, la decantata tecnologia del prefabbricato in acciaio, quell’ACCIAIO che per certi versi ha segnato… per determinate “inopinate scelte”  l’impossibilità di aprire la Città a “nuovi orizzonti”… ancora oggi offuscati dall’Arrogante presenza di Industrie Pesanti che a prova di smentita sono la “rovina” di una Città che merita ben altro.

Venne progettato un insediamento abitativo che prevedeva la realizzazione di alcune centinaia di alloggi con l’utilizzo dell’innovativa tecnica costruttiva in acciaio.

La geniale stravolgente trovata era e non poteva che essere l’utilizzo dell’… quale migliore occasione per l’immagine della Capitale dell’ACCIAIO, sede del Quarto centro Siderurgico in Europa.

Per un progetto ambizioso almeno per come era stato prospettato alla Città, prevedeva ovviamente una progettazione di “livello”, un coordinamento “di qualità”.

Ordini professionali ed Associazione Industriali in visibilio, insomma tutto era pronto per mostrare e dimostrare di essere abili anche nell’utilizzo civile del nuovo “ORO” di Taranto… l’Acciaio.

Per l’occasione furono realizzati lungo via Rapiddi, oggi via Lago di Pergusa, dei Prototipi ovvero un esempio reale di quello che si doveva realizzare, del prodotto finito:   la casa con struttura in acciaio. Furono realizzati e posizionati in bella mostra per la curiosità di passanti e potenziali acquirenti un paio di prefabbricati (più che altro BARACCHE) che avrebbero dovuto servire da PROTOTIPI per l’erigendo complesso edilizio INNOVATIVO…

Di punto in bianco… tipico e quasi logico per Taranto … qualcosa NON FUNZIONO’ !!!

Ci si rese conto… questa la “scusa ufficiale” che la nostra , la maestranza locale, non era assolutamente pronta per l’evento, ci si rese conto che non era possibile formare squadre specializzate all’utilizzo del nuovo materiale, pertanto, dalla sera alla mattina, senza tanti convenevoli e considerazioni, si decise di fare diversi passi indietro ed in punta di piedi, nel silenzio assoluto, si tornò alla tecnica tradizionale al “cemento armato”, piccola nota… di rilievo però… al quartiere Paolo VI non sono pochi i “Fabbricati” realizzati con struttura “in acciaio”……. E dunque……?

A distanza di oltre 20 anni ben poco conta… occorre prendere comunque atto della solita Furia Francese, culminata nella scontata Ritirata Spagnola che tutt’ora ci contraddistingue in non pochi settori e che purtroppo “ci marchia a fuoco”. La curiosità dei potenziali acquirenti e dei passanti dell’epoca… è sempre “VIVA” atteso che ancora oggi c’è chi si chiede, si tormenta sull’utilizzo ora come allora dei PROTOTIPI che a bordo strada sono ancora in bella mostra.

Quale risposta dare oggi ai cittadini, ma anche e soprattutto alla stesso PROTOTIPO che poverino … solo abbandonato e dimenticato da tutti… ormai “pesce fuor d’acqua” tra i palazzi a tecnica tradizionale che hanno scalzato la “SUA” di tecnica… a distanza di anni sembra chiedersi < cosa ci faccio in detto luogo, a cosa mai potrò servire>. Perché dunque non decidere della sorte di dette strutture inopportune perché ormai fuori luogo, perché condannarli a far cosa… “Bella mostra”, di cosa di quello che è stato un Fallimento annunciato?  Oggi grazie alle continue e se volete estenuanti “proteste” dei nostri comitati, spero ricorderete, si è ottenuto il “Completamento” dei tantissimi scheletri lasciati in abbandono per oltre quindici anni dalla “TARANTO 2” a sfigurare il volto del quartiere; allo stesso modo e con la stessa insistenza oggi l’Osservatorio invita Dirigenti tecnici e Politici e gli stessi responsabili dell’intero Complesso edilizio da tempo realizzato con non poche sofferenze e sacrifici di tanti acquirenti lasciati in balia di chi ne ha saputo approfittare a decidere del destino di quelle opere inutili perché inutilizzati… ed allora, che fare del “PROTOTIPO” ?

Lo si utilizzi a fini “sociali”…… o si restituisca “Terra alla TERRA” !!!

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