Bari, 18 settembre 2009 – Comunicato stampa
Eni raddoppia la sua centrale insieme alle emissioni nocive
Legambiente Puglia: “Si continua ad investire sulle fonti fossili e in aree martoriate e ad alto rischio ambientale”
È scontro tra Regione, cittadini di Taranto e il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Dopo il no al raddoppio della raffineria Eni e alla sostituzione della attuale centrale elettrica da 90 MW alimentata ad olio combustibile con una nuova centrale da ben 240 MW a ciclo combinato da parte della Regione, arriva il sì del Governo. Adesso, Taranto ha il diritto di ribellarsi.
“Legambiente vuole sottolineare –affermano Lunetta Franco, Presidente di Legambiente Taranto e Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia- che non si può procedere alla costruzione della nuova centrale perché il parere del ministro Prestigiacomo è in contrasto con la volontà degli Enti Locali, tranne la Provincia che, con Florido, ha detto sì al progetto. Il ministro, così solerte nell’approvare il progetto di nuova centrale, non ha mosso un dito quando il governo ha tolto a Taranto il milione di euro stanziato dal governo Prodi per piantare alberi, l’unico vero antidoto contro le emissioni di CO2; né ha fatto nulla per assicurare che a Taranto partano finalmente le bonifiche del SIN (Sito di Interesse Nazionale) indispensabili per iniziare l’ormai inderogabile risanamento della città; ma si prodiga per spianare la strada all’industria pesante cui questa città ha già pagato un prezzo rilevantissimo. La verità è che si continua ad investire sulle fonti fossili nelle aree ad elevato rischio ambientale, rimanendo indifferenti al protocollo di Kyoto che prevede che tra il 2008 e il 2012 gli Stati membri dell’Unione riducano collettivamente le loro emissioni di gas ad effetto serra dell’8%. Cosa riferirà il Governo italiano durante il summit sul clima il prossimo dicembre a Copenhagen?”
“È paradossale –continuano Franco e Tarantini- incrementare ulteriormente la produzione energetica da fonti fossili in una regione che già produce energia in quantità ampiamente superiore al proprio fabbisogno e si sta sempre più affermando nel settore delle energie rinnovabili. Proprio ieri, durante una conferenza alla Fiera del Levante, l’assessore regionale alle Politiche Agroalimentari Dario Stefano discuteva della possibilità di puntare sulle biomasse, guardando quindi alla filiera agroenergetica. Legambiente ribadisce il suo no all’ampliamento dell’Eni che si caratterizza come un investimento di rilevante impatto ambientale e chiede invece di adottare immediatamente tutti gli interventi di mitigazione e miglioramento degli impianti esistenti (nuovi serbatoi che non ammorbino l’aria, miglioramento tecnologico della centrale elettrica, uso più razionale dell’acqua, riduzione degli scarichi in mare)”.
L’Ufficio Stampa: 328 7569809
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