Ho letto su TarantoVillage , questa mattina, che a Corigliano stanno smantellando lo stabilimento ILVA, e la cosa non può che interessarmi. Cito il post del candidato sindaco Gianni Liviano: “Chiediamo a qualcuno di Cornigliano (Genova) cosa sta accadendo al loro stabilimento ILVA, senza alcun terremoto occupazionale“. Su un'altro post, ho letto le seguenti frasi: “…COMITATO CITTADINO CORNIGLIANO che per vent'anni e più si è battuto al fine di chiudere l'area a caldo dell'ILVA Cornigliano. […] …chiusura di quei reparti (i più inquinanti in siderurgia), la cui produzione, purtroppo verrà trasferita a Taranto… […]“.
Prima di farmi prendere dallo sconforto, ho deciso di fare qualche ricerca in rete. Qui ho trovato la possibilità di seguire, praticamente in tempo reale, i lavori di demolizione dell'impianto (o di ciò che dovrà essere demolito). Seguendo la discussione, ho avuto la possibilità di vedere le foto dei lavori (vi consiglio di deglutire prima, le immagini mi hanno fatto un certo effetto pensando allo scempio ambientale…), ho scoperto che in realtà non chiuderà totalmente ma continueranno a lavorare “a freddo”, spostando a Taranto e Piombino il resto della produzione, ed ho trovato il video della demolizione del gasometro. Impressionante.
Ho trovato altre informazioni sulle condanne alla Riva's family (ormai credo non si contino più, e lo scempio Ilva continua incessantemente), così come ho trovato
questo articolo (a dire il vero seguito anche da altri) del “Secolo XIX“, datato
10 Novembre 2004, in cui c'è la conferma del trasferimento di tutti i rifiuti industriali qui a Taranto (che, stando a quanto apparso ieri qui, produce il 90% della diossina nazionale). E se ci aggiungiamo la già tristemente nota storia dei rifiuti scaricati da mezza Italia nel nostro mare (qui un BELLISSIMO report fotografico), direi che abbiamo già guadagnato quel titolo di “discarica nazionale” di cui parlano gli amici di TarantoViva.
Nel frattempo, a Corigliano si sogna: “Là dove c'era l'Ilva ci sarà una città“, con parchi giochi, parcheggi, scuole, impianti sportivi e zone produttive, per un totale di 60.000 metri quadri di terra a disposizione della città.
Penso ai Tamburi. Penso a Lido Azzuro. E mi chiedo: e noi? Non ho risposta…purtroppo. E non lo so veramente
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